Skip to main content

QUI POSTULAZIONE #83 - Il settembre del Beato Mazzucconi

Si celebra oggi, 25 settembre, la memoria liturgica del Beato Giovanni Battista Mazzucconi, martire in Oceania.

La data è quella fissata nella Bolla pontificia per la beatificazione del 19 febbraio 1989 e identificata come dies natalis non conoscendosi il giorno esatto della sua morte, giustappunto quello della sua nascita al Cielo. Quest’ultimo, infatti, non fu citato dai testimoni alla sua uccisione a bordo della nave colla quale stava raggiungendo l’isola da Sydney. Lo si può solo ipotizzare tenendo presente che per percorrere quella rotta erano necessari come minimo venti giorni di navigazione e che la partenza del missionario dalla città australiana avvenne il 17 agosto 1855.

Al riguardo, dagli atti del processo di beatificazione risulta qualcosa di particolare. Nel giorno che sarebbe potuto essere quello del martirio, a sua madre parve di vederselo passare accanto, tanto da chiamarlo per nome. Il tutto lo appuntò, con tanto di data e ora, su un taccuino che non c’è più. Faceva parte dei documenti conservati da sua figlia, suora di Maria Bambina, andati distrutti durante i bombardamenti di Milano nel secondo conflitto mondiale.

Nativo di Rancio di Lecco nell’Arcidiocesi di Milano, la Chiesa ambrosiana commemora invece il Beato il 10 di settembre, mentre il suo nome è riportato nel Martyrologium Romanorum al giorno 7 dello stesso mese con queste parole: «In insula Woodlark Oceániae, beáti Ioánnis Baptistae Mazzucconi, presbýteri e Mediolanénsi Institúto pro missiónibus exteris et martyris, qui, post duos annos in ópere evangelizatiónis peráctos iam fébricus et ulcéribus exháustus, in ódium fidei secúris ictu occísus est» (Nell’isola di Woodlark, Oceania, il beato Giovanni Battista Mazzucconi, sacerdote dell’Istituto Missioni Estere di Milano e martire, che, dopo due anni di evangelizzazione, stremato dalla febbre e dalle piaghe, fu ucciso in odio alla fede con un colpo d’ascia).

Prima di quell’ultimo viaggio, quasi intravedendo ciò che Dio gli stava preparando, così scrisse a Don Giuseppe Marinoni, Direttore del suo Istituto Missionario: «Pure desiderai le mie isole: è là che mi è promessa la fatica e il premio, è là dove è quella Croce da cui Ella mi insegnò a non discendere giammai, quella Croce che è la regia via del Cielo. Ci raccomandi e ci faccia raccomandare alla Vergine Immacolata; se la sua assistenza è con noi, non v’è più nulla a temere: in tutti i giorni della nostra vita non avremo che a ripetere una sola preghiera, quella preghiera che mi parve sempre sì bella: “Signore aumentate i dolori, aumentate la pazienza. È un gran guadagno il patire». (…) Egli mi prepari di nuovo nel viaggio che incomincia domani, so una cosa sola, so che Egli è buono e mi ama immensamente; tutto il resto: la calma e la tempesta, il pericolo e la sicurezza, la vita e la morte non sono che espressioni mutabili e momentanee del caro Amore immutabile, eterno».           

Estratto dalla Bolla di Papa Giovanni Paolo II

  • Creato il .