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Missione al centro. Storia del PIME 2000-2025

di Raffaella Perin

 

Il libro ricostruisce la storia del Pontificio Istituto Missione Estere (PIME) dal 2000 al 2025, offrendo una riflessione sul cambiamento d’epoca che il mondo sta attraversando anche in ambito missionario. In occasione dell’udienza concessa nell’ottobre 2022 per i 150 anni della rivista “Mondo e Missione”, papa Francesco ha incoraggiato tutti coloro che lavorano nel PIME a continuare a mettere “la missione al centro”, “perché la realtà si vede meglio dalle periferie”. Il PIME non può che accogliere le parole del Pontefice come un invito a perseverare in quell’impegno preso 175 anni fa.

 

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Tesi Di Licenza Padre Henri Michel Agniman

Abstract

Il realismo come posizione metafisica afferma l’esistenza di una realtà indipendente dalle nostre menti, pensieri e linguaggio. In un’epoca che spesso concepisce la realtà come costruita, il realismo riafferma l’indipendenza del mondo dalla coscienza. La mia tesi esplora questa prospettiva confrontando le visioni di Maurizio Ferraris e Clément Rosset. Ferraris, promotore del Nuovo Realismo, capovolge la priorità epistemologica del postmodernismo, affermando la priorità ontologica dell’essere sull’epistemologia. Per lui, la realtà esiste e ci resiste, possedendo una sua autonomia che si sottrae alle interpretazioni soggettive. Rosset presenta un realismo più radicale, criticando l’idea di ripresentazione o doppio. Il reale, per lui, è “idiota” nel senso etimologico: proprio, singolare, unico e irripetibile. La conoscenza della realtà passa attraverso l’accettazione della sua irriducibilità e della sua natura non mediata, culminando in un’allegoria tragica. […] La tesi invita a riflettere sul nostro rapporto con il reale, sul ruolo della conoscenza nel coglierlo o fraintenderlo, spingendoci ad accettare l’oggettività e la singolarità del reale e dunque la possibilità di una sua verità oggettiva.

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Un progetto globale di liberazione

Paolo di Tarso interpella la Chiesa di Roma
di Alessandro Sacchi

 

 

Al centro delle riflessioni di Paolo c'è l'attesa di un mondo completamente rinnovato, liberato dall'ingiustizia e dalla violenza. Questo nuovo mondo si identifica con il Regno di Dio annunziato da Gesù. [...] Se opportunamente demitizzata, questa visione è la fonte di una speranza che ha come oggetto la vittoria del bene sul male, non solo in un ipotetico momento finale, ma nel corso della storia. Essa è l'unica in grado di promuovere un impegno personale e sociale per la giustizia e la solidarietà tra le persone e tra i popoli.

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L'uomo fa una differenza in Dio. La questione cristologica in Jacques Dupuis

L'uomo fa una differenza in Dio. La questione cristologica in Jacques Dupuis

di P. Alberto Caccaro

 

Gesuita e teologo di fama mondiale, Jacques Dupuis fu prima missionario in India, poi docente alla Gregoriana di Roma. Reso famoso da Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, ha cercato di riconoscere alle religioni del mondo un ruolo positivo in quanto espressioni della sovrabbondante grazia di Dio. Non sempre è stato facile capire, però, come questa generosa apertura si concili con la fede in Gesù Cristo, unico salvatore universale. Ed ecco allora il senso di queste pagine, che ambiscono non solo a riprendere, ma anche a proseguire oltre il pensiero di Dupuis.
Caccaro, egli stesso teologo e missionario, riconosce anzitutto che il pluralismo e la diversità di religione sono di fatto e di diritto «una sapiente volontà divina», come ci ricorda il Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi. Inoltre egli afferma che è possibile far valere l’assolutezza, l’unicità, la necessità di Gesù nella misura in cui in lui si riconosce la rivelazione di quel Dio che da sempre custodisce in sé l’assolutezza, l’unicità e la necessità di ogni essere umano. In Gesù, infatti, ogni uomo fa una differenza in Dio.

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A Buddhist-Muslim Partnership Model for strenghtening solidarity in the Local Community

A Buddhist-Muslim Partnership Model for strenghtening solidarity in the Local Community.
A case-study of THA-IT Subdistrict, Pakkred District, Nonthaburi Province, Thailand

di P. Daniele Mazza

 

A Dissertation Submitted in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy (Buddhist Studies). 

The research objectives are threefold: (1) to examine community solidarity and the factors that strengthen it between Buddhists and Muslims in Tha-It; (2) to design, implement, evaluate, and follow up on a Buddhist-Muslim partnership program for enhancing community solidarity; (3) and to present a conceptual model for such partnerships. Despite the historical harmony in Tha-It, the findings reveal that interfaith initiatives have been limited, leading to a perception that the interfaith bond lacks depth, particularly in educating youth about mutual respect and understanding. Addressing this requires sustained efforts in interfaith education to ensure that the younger generation upholds these values, fostering a deeper and lasting interfaith connection. The study also underscores the vital role of ethnic, religious, nationalist, and familial ties in strengthening community solidarity across Southeast Asia, particularly in Thailand. Using the tripartite framework of bonding, bridging, and linking social capital, the research explores how these connections function within tightly knit groups and extend across diverse social groups, facilitating broader interactions and access to resources from formal institutions. Religious values significantly impact these dynamics and can either facilitate or hinder integration into social networks and interactions. The implemented partnership program led to the creation of a Buddhist-Muslim partnership model designed to enhance community cohesion. The model is structured around four stages: establishing a partnership foundation, engaging in interaction, reflecting and learning, and focusing on sustainability and continuous improvement. The first stage emphasizes mutual understanding, respect, and collaboration across different religious backgrounds, particularly focusing on youth engagement. The model integrates teachings from Buddhism and Islam, elements of the Royal Educational Policies of King Rama X, and conflict resolution education to establish a foundation for sustained interfaith cooperation. The second stage encourages active participation in community projects, fostering inclusivity and addressing common community needs. The reflection stage allows participants to share experiences and deepen interfaith understanding and solidarity. Finally, the model stresses continuous evaluation and collaboration with external bodies to ensure its sustainability and responsiveness to community needs.

 

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Sarai Beato perchè non hanno da ricambiarti (Lc 14,14)

Sarai Beato perchè non hanno da ricambiarti (Lc 14,14) -
Dal simposio (Lc 14,1-24) alla convivialità nella duplice opera lucana

di P. Piero Alfonso Carlo Masolo

 

Questa tesi riprende il tema della convivialità in Luca che P. Masolo aveva iniziato ad approfondire durante la Licenza. E' nel corso dei pasti festivi che Gesù annuncia le sue scelte fondamentali e la loro fondatezza. Quello che cerchiamo di dimostrare è che il motivo teologico della convivialità sia un fil rouge dell'opera lucana, capace di nutrirci in una molteplicità di prospettive.

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Il desiderio - Fenomenologia, tra occidente e induismo, e antropologia biblica

Il desiderio - Fenomenologia, tra occidente e induismo, e antropologia biblica

di P. Joseph Kiran Polisetty

 

La tesi si propone di esplorare il fenomeno del “desiderio”, attraverso una riflessione che, partendo dalle tradizioni occidentali e orientali, indagherà le questioni etico-antropologiche sottese al tema. In particolare, ci si concentrerà sulla tradizione occidentale di matrice cristiana e su quella orientale, rappresentata dall’induismo in India, con le sue diverse correnti e filosofie. Si inizia analizzando l’uso contemporaneo del termine nel linguaggio ordinario e si procede approfondendo brevemente le teorie che hanno plasmato e indagato il concetto nell’ambito morale e antropologico. L’obiettivo è evidenziare come esso venga impiegato per indicare la dimensione emotivo-personale della persona umana al fine di promuovere un confronto e cercare di elaborare una teoria nell’ambito teologico-morale. L’attenzione sarà posta sulla complessità intrinseca del desiderio, esplorando alcuni nodi significativi nella storia del pensiero, specialmente nel suo tratto antropologico qualificante. La sintesi finale si concentrerà sulle implicazioni che derivano dalla comprensione del desiderio come elemento costitutivo dell’essere umano, riprendendo i nodi culturali e teologici emersi dall’approfondimento storico delle due culture-religioni analizzate. L’obiettivo principale è riconoscere, distinguere, identificare, connessioni e differenze significative nel modo in cui il concetto di “desiderio” è concepito e interpretato in contesti culturali e religiosi distinti. Questa ricerca si sviluppa attraverso uno studio retrospettivo, adottando un approccio fenomenologico-ermeneutico.

 

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La Pasqua salva il mondo. La Croce radiosa del Volto del Padre

La Pasqua salva il mondo. La Croce radiosa del Volto del Padre

di P. Antonio Sergianni

 

I testi qui raccolti non sono delle omelie ma delle riflessioni alla luce della Parola di Dio, che mirano a rivelare come stiamo partecipando all'Avvenimento della nostra salvezza: la Pasqua.

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Cristo fra i cinesi. La figura di Matteo Ricci

Cristo fra i cinesi. La figura di Matteo Ricci

di P. Antonio Sergianni

 

Chi era Matteo Ricci? Lo ha ricordato più volte P. Antonio Spadaro, per molti anni direttore della Civiltà Cattolica e oggi Segretario di Stato vaticano per la cultura. Ricci è una figura importante nella storia della Chiesa, un esempio per Papa Francesco, proprio per il suo lavoro di evangelizzazione in Cina, che non cercava il conflitto, ma semmai il confronto, i rapporti umani. Possiamo dire che, insieme a Magellano, quella di Matteo Ricci è per il papa la figura di riferimento, così come è stato il faro per un intellettuale di tutt’altra fama, cioè Franco Battiato. Il suo “Centro di gravità permanente”, canta proprio di questo gesuita euclideo, che si veste come un bonzo, per entrare a corte dell’imperatore della dinastia dei Ming. “Fra i fatti principali che mi orientarono alla Cina – dice P. Sergianni nell’intervista a Riccardo Bigi, pubblicata all’inizio di questo libro - ricordo la testimonianza di due missionari espulsi dal Paese. Eravamo negli anni 1955-56. Il primo fu un missionario che aveva passato alcuni mesi nelle carceri cinesi. Era ancora deluso, amareggiato, pieno di astio e rancore. Poco dopo passò P. Amelio Crotti, del PIME. Aveva conosciuto le stesse carceri cinesi del missionario di cui sopra. Ci parlò del periodo di carcere con molta serenità. Era in pace, contento e orgoglioso di aver sofferto per Cristo e il suo Vangelo. Fu questa testimonianza che innescò in me il sogno di andare in Cina”. Cristo tra i cinesi è anche un viaggio nella Cina di oggi, attraverso le testimonianze di due papi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma anche con una lettura critica dei preziosissimi scritti del gesuita Matteo Ricci, un missionario del 500, del quale proprio Papa Francesco ha di recente iniziato il processo di beatificazione. Insomma, un volume molto semplice, ma che può restituire la visione complessa di un miliardo di persone e di un continente, con fatti che sono, per noi, spesso da conoscere e a volte anche da esplorare.

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